Quale corrente viene utilizzata per ricaricare le auto elettriche?
Il tempo di ricarica della propria auto non è sempre uguale: a volte può bastare mezz’ora, mentre a volte è necessario che la carica duri una notte intera per giungere a conclusione. Ma ti sei mai chiesto il motivo di questa differenza? La risposta non è solo nel tipo di corrente, ma anche nella potenza con cui viene erogata. Le auto elettriche possono infatti ricaricarsi con corrente alternata (AC) o corrente continua (DC), due modalità che influiscono in modo decisivo sui tempi di ricarica. Inoltre, a queste si aggiunge la variabile della potenza: più kW disponibili, più la ricarica sarà rapida.
Corrente alternata (AC): la ricarica di casa e quotidiana
La corrente alternata è quella che utilizziamo ogni giorno nelle nostre abitazioni, nelle prese domestiche e negli impianti tradizionali. È la forma di energia più diffusa perché può essere trasmessa facilmente su lunghe distanze e adattata a diverse potenze.
Per ricaricare un’auto elettrica in corrente alternata, la soluzione più indicata è la wallbox: un sistema sicuro, progettato appositamente per l’uso domestico e capace di ottimizzare tempi e consumi. Alcuni modelli possono essere programmati o gestire la ricarica in modo modulabile, adattandosi alla potenza libera disponibile in casa per evitare sovraccarichi.
Le potenze più comuni sono:
- fino ai 7,4 kW con una wallbox monofase, lo standard per uso domestico.
- anche 11 – 22 kW con impianti trifase, diffusi in garage condominiali o spazi aziendali.
Con una wallbox da 7,4 kW servono circa 6–8 ore per ricaricare completamente una batteria media (50–60 kWh). Nella vita quotidiana, però, non è quasi mai necessario fare un pieno completo: bastano ricariche parziali, i cosiddetti “rabbocchi”, che coprono tranquillamente gli spostamenti giornalieri. La ricarica in AC è quindi ideale per l’uso quotidiano: sfrutta la rete domestica, consente di programmare la ricarica nelle ore notturne o quando l’energia costa meno e mantiene un buon livello di efficienza, soprattutto se gestita da una wallbox.
Corrente continua (DC): la ricarica rapida e ultra-rapida
La corrente continua è l’energia che le batterie delle auto elettriche utilizzano realmente. Le batterie, infatti, immagazzinano energia solo in DC: quando ricarichiamo in AC, un caricatore interno all’auto converte l’energia in continua. Le colonnine in DC invece saltano un passaggio: invece di far convertire la corrente all’auto, la forniscono già pronta, tagliando i tempi di ricarica.
Qui entrano in gioco potenze molto più alte rispetto all’AC:
- 50 kW per le prime colonnine fast.
- 150 – 300 kW per le high power più diffuse oggi.
- fino a 600 kW per le tecnologie in arrivo.
Con una ricarica a 150 kW, una batteria media può passare dal 10% all’80% in circa 20–30 minuti. È la soluzione pensata per i viaggi: una pausa breve che coincide con il tempo necessario a un caffè o a un pasto. Ed è qui che si concentra il lavoro di Free To X, che ha realizzato una rete di colonnine fino a 300 kW sulle autostrade italiane, riducendo i tempi di sosta e rendendo l’elettrico pratico anche sulle lunghe percorrenze.
Ricarica domestica vs ricarica pubblica
Ricaricare a casa significa affidarsi alla corrente alternata. Come abbiamo già visto, con una wallbox da 7,4 kW, una batteria da 60 kWh si ricarica completamente in circa 8 ore, ma nella pratica bastano un paio d’ore di collegamento ogni giorno per coprire gli spostamenti quotidiani. La ricarica domestica è quindi lenta ma costante, ideale per gestire l’auto come si fa con lo smartphone: si collega la sera, al mattino è pronta.
Le colonnine pubbliche, invece, puntano sulla velocità. Quelle in AC arrivano fino a 22 kW, sufficienti per un rabbocco in sosta urbana, mentre quelle in DC permettono di ricaricare all’80% in 20–30 minuti con potenze fino a 300 kW. Sono la scelta per i viaggi e per chi non dispone di un punto di ricarica privato.
C’è anche una differenza pratica nei connettori di ricarica:
- in AC lo standard europeo è la presa Type 2
- in DC si utilizza il sistema CCS Combo 2
In termini di costi, a casa si paga l’energia secondo la propria tariffa elettrica, mentre alle colonnine pubbliche il prezzo dipende dall’MSP (Mobility Service Provider) utilizzato per attivare la ricarica.
La corrente della batteria è continua o alternata?
Un dettaglio tecnico fondamentale: le batterie delle auto elettriche non immagazzinano corrente alternata, ma solo continua. Questo significa che ogni volta che ricarichiamo in AC, l’auto deve convertire l’energia attraverso un caricatore interno, il cosiddetto OBC, la cui potenza influenza la velocità di carica del veicolo. La ricarica in DC è più veloce proprio perché bypassa questo passaggio: la colonnina fornisce energia già in corrente continua, pronta per essere immagazzinata.
La buona notizia è che entrambe le soluzioni stanno crescendo in parallelo: sempre più wallbox domestiche per la ricarica quotidiana e una rete pubblica di colonnine fast e ultra-fast in continua espansione.
Qualunque sia la tua esigenza, il futuro della ricarica è sempre più accessibile e semplice!